14 APRILE: Ti regalo il mio tempo!

All’interno dell’ evento UN BILE VIVI tenuto quest’anno a S.Daniele del Friuli, abbiamo partecipato alla manifestazione TI REGALO IL MIO TEMPO assieme alle altre associazioni del Collinare per promuovere le attività di volontariato del nostro territorio.

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8 marzo…festa della DONNA…APERTURA NUOVA SEDE!

E’ stata una bella serata, abbiamo condiviso la gioia di una nuova CASA per la nostra associazione e questo grazie al dott. Valentino Trojani che ci ha concesso di utilizzare questo bellissimo locale gratuitamente e grazie al Comune di Majano che ci sostiene. Eravamo in tante, eravate in tanti! E’ un inizio e ora possiamo partire offrendoci e offrendovi spazi di ascolto, ricreativi, informativi e culturali. Vi aspettiamo!

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INAUGURAZIONE NUOVA SEDE OPERATIVA CERCHI NELL’ACQUA

Siamo felici di potervi invitare all’inaugurazione della nostra sede operativa in via Udine 25 a Majano , grazie alla preziosa collaborazione con il farmacista dott. Trojani e il sostegno del Comune di Majano . E’ un luogo che ci permetterà di essere più accessibili e creative nell’offrire spazi dove ritrovarsi e ascoltarsi in un ottica in cui SOLO ASSIEME possiamo affrontare la complessità della realtà dei giorni d’oggi. Saremo liete di poter festeggiare assieme questa apertura!

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Il discorso integrale del padre di Giulia per l’ultimo saluto alla figlia


Carissimi tutti,
abbiamo vissuto un tempo di profonda angoscia: ci ha travolto una tempesta terribile e anche adesso questa pioggia di dolore sembra non finire mai. Ci siamo bagnati, infreddoliti, ma ringrazio le tante persone che si sono strette attorno a noi per portarci il calore del loro abbraccio. Mi scuso per l’impossibilità di dare riscontro personalmente, ma ancora grazie per il vostro sostegno di cui avevamo bisogno in queste settimane terribili.
La mia riconoscenza giunga anche a tutte le forze dell’ordine, al vescovo e ai monaci che ci ospitano, al presidente della Regione Zaia e al ministro Nordio e alle istituzioni che congiuntamente hanno aiutato la mia famiglia.
Mia figlia Giulia, era proprio come l’avete conosciuta, una giovane donna straordinaria, allegra,
vivace, mai sazia di imparare. Ha abbracciato la responsabilità della gestione familiare dopo la prematura perdita della sua amata mamma. Oltre alla laurea che si è meritata e che ci sarà consegnata tra pochi giorni, Giulia si è guadagnata ad honorem anche il titolo di mamma.
Nonostante la sua giovane età era già diventata una combattente, un’oplita, come gli antichi soldati greci, tenace nei momenti di difficoltà: il suo spirito indomito ci ha ispirato tutti.

Il femminicidio è spesso il risultato di una cultura che svaluta la vita delle donne, vittime proprio di coloro avrebbero dovuto amarle e invece sono state vessate, costrette a lunghi periodi di abusi fino a perdere completamente la loro libertà prima di perdere anche la vita.
Come può accadere tutto questo? Come è potuto accadere a Giulia? Ci sono tante responsabilità, ma quella educativa ci coinvolge tutti: famiglie, scuola, società civile, mondo dell’informazione…
Mi rivolgo per primo agli uomini, perché noi per primi dovremmo dimostrare di essere agenti di
cambiamento contro la violenza di genere. Parliamo agli altri maschi che conosciamo, sfidando la cultura che tende a minimizzare la violenza da parte di uomini apparentemente normali.
Dovremmo essere attivamente coinvolti, sfidando la diffusione di responsabilità,ascoltando le
donne, e non girando la testa di fronte ai segnali di violenza anche i più lievi. La nostra azione
personale è cruciale per rompere il ciclo e creare una cultura di responsabilità e supporto.
A chi è genitore come me, parlo con il cuore: insegniamo ai nostri figli il valore del sacrificio e
dell’impegno e aiutiamoli anche ad accettare le sconfitte. Creiamo nelle nostre famiglie quel clima che favorisce un dialogo sereno perché diventi possibile educare i nostri figli al rispetto della sacralità di ogni persona, ad una sessualità libera da ogni possesso e all’amore vero che cerca solo il bene dell’altro.
Viviamo in un’epoca in cui la tecnologia ci connette in modi straordinari, ma spesso, purtroppo, ci isola e ci priva del contatto umano reale.
È essenziale che i giovani imparino a comunicare autenticamente, a guardare negli occhi degli altri, ad aprirsi all’esperienza di chi è più anziano di loro.
La mancanza di connessione umana autentica può portare a incomprensioni e a decisioni tragiche. Abbiamo bisogno di ritrovare la capacità di ascoltare e di essere ascoltati, di comunicare realmente con empatia e rispetto.
La scuola ha un ruolo fondamentale nella formazione dei nostri figli. Dobbiamo investire in
programmi educativi che insegnino il rispetto reciproco, l’importanza delle relazioni sane e la
capacità di gestire i conflitti in modo costruttivo per imparare ad affrontare le difficoltà senza
ricorrere alla violenza.
La prevenzione della violenza di genere inizia nelle famiglie, ma continua nelle aule scolastiche,
e dobbiamo assicurarci che le scuole siano luoghi sicuri e inclusivi per tutti.
Anche i media giocano un ruolo cruciale da svolgere in modo responsabile. La diffusione di notizie distorte e sensazionalistiche non solo alimenta un’atmosfera morbosa, dando spazio a sciacalli e complottisti, ma può anche contribuire a perpetuare comportamenti violenti.
Chiamarsi fuori, cercare giustificazioni, difendere il patriarcato quando qualcuno ha la forza e la
disperazione per chiamarlo col suo nome, trasformare le vittime in bersagli solo perché dicono
qualcosa con cui magari non siamo d’accordo, non aiuta ad abbattere le barriere. Perché da questo tipo di violenza che è solo apparentemente personale e insensata si esce soltanto sentendoci tutti coinvolti. Anche quando sarebbe facile sentirsi assolti.
Alle istituzioni politiche chiedo di mettere da parte le differenze ideologiche per affrontare
unitariamente il flagello della violenza di genere. Abbiamo bisogno di leggi e programmi educativi mirati a prevenire la violenza, a proteggere le vittime e a garantire che i colpevoli siano chiamati a rispondere delle loro azioni. Le forze dell’ordine devono essere dotate delle risorse necessarie per combattere attivamente questa piaga e degli strumenti per riconoscere il pericolo.

Ma in questo momento di dolore e tristezza, dobbiamo trovare la forza di reagire, di trasformare
questa tragedia in una spinta per il cambiamento.
La vita di Giulia, la mia Giulia, ci è stata sottratta in modo crudele, ma la sua morte, può anzi DEVE essere il punto di svolta per porre fine alla terribile piaga della violenza sulle donne. Grazie a tutti per essere qui oggi: che la memoria di Giulia ci ispiri a lavorare insieme per creare un mondo in cui nessuno debba mai temere per la propria vita.
Vi voglio leggere una poesia di Gibran che credo possa dare una reale rappresentazione di come
bisognerebbe imparare a vivere:
“Il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici non sono necessariamente coloro che hanno il meglio di tutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò che hanno. La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta,ma di come danzare nella pioggia…”
Cara Giulia,
è giunto il momento di lasciarti andare. Salutaci la mamma. Ti penso abbracciata a lei e ho la speranza che, strette insieme, il vostro amore sia così forte da aiutare Elena, Davide e anche me non solo a sopravvivere a questa tempesta di dolore che ci ha travolto, ma anche ad imparare a danzare sotto la pioggia. Sì, noi tre che siamo rimasti vi promettiamo che, un po’ alla volta, impareremo a muovere passi di danza sotto questa pioggia.
Cara Giulia, grazie, per questi 22 anni che abbiamo vissuto insieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato. Anch’io ti amo tanto e anche Elena e Davide ti adorano. Io non so pregare, ma so sperare: ecco voglio sperare insieme a te e alla mamma,voglio sperare insieme a Elena e Davide e voglio sperare insieme a tutti voi qui presenti: voglio sperare che tutta questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite e voglio sperare che un giorno possa germogliare. E voglio sperare che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace. Addio Giulia, amore mio.”
Padova, 5 dicembre 2023.

Gino Cecchettin

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SALUTE DELLE DONNE

L’ENDOMETRIOSI

è una malattia poco conosciuta,

ma può diventare importante anche per le giovani donne!
E’ giusto informarsi per capire e conoscere.
Una bella equipe di esperti è pronta ad illuminarci ed a rispondere a tutte le nostre domande! APPROFITTIAMO DONNE!!!
Sabato 26 marzo – ore 20.30
sala Consiliare del Comune di Majano
Per l’accesso è necessario essere in possesso di Green Pass rafforzato, indossare la mascherina FFP2 e prenotare al numero 0432948455 int. 234
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Bellissima serata venerdì sera, alle 20.30, presso la splendida cornice dell’Hospitale.
Protagonisti della serata, il cantautore Ennio Zampa e la poetessa di Farla Fra Tom che hanno allietato i presenti a suon di chitarra e poesie per rendere omaggio alle donne.
Donne forti, donne che non si piacciono, donne che si sentono sminuite nel loro essere, donne che amano, donne che sono l’essenza della vita…questi sono solo alcuni dei temi toccati dai due artisti in maniera profonda, ma allo stesso tempo allegra…. Temi da affrontare, soprattutto quando non se ne parla mai abbastanza.
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Un altro appuntamento rivolto alle donne, come ricordato anche da Maria Teresa Garzitto (Presidente dell’Associazione Cerchi nell’Acqua), si svolgerà sabato 26 marzo, alle ore 20.30, presso la sala consiliare del Comune di Majano. L’evento, proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Endometriosi, riguarderà proprio questa particolare malattia…non riconosciuta e molto spesso sottovalutata!
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TRA PROFUMI DI DONNA E POESIA

 HOSPITALE DI SAN GIOVANNI A SAN TOMASO DI MAJANO

VENERDI’ 18 MARZO, ALLE 20.30 
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Musica e poesia sul tema della donna, in tutte le sue sfumature, saranno le protagoniste della serata.
Il cantautore Ennio Zampa presenterà una selezione tratta dal suo vasto repertorio di canzoni e pensieri dedicati alla donna e saranno intervallati dalle poesie di Francesca Tomasini!
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SERATA A FORGARIA

Ieri a Forgaria nel Friuli si è tenuta la prima serata di confronto sulle problematiche che il Covid e la didattica a distanza hanno creato e continuano a creare nei nostri ragazzi!
L’introduzione è stata fatta dalle due psicologhe che gestiscono gli sportelli presso le scuole dell’Istituto Comprensivo di Majano e Forgaria, Raffaella Peressi e Cristina Peressini. Lo sviluppo delle problematiche e le varie domande hanno avuto risposta dalla preparatissima dottoressa Katia Provantini, che si ascolta con enorme interesse e piacere!
IL PROSSIMO APPUNTAMENTO E’ A MAJANO IL 6 OTTOBRE IN AUDITORIUM, ALLE 20.15
NON SI PUO’ PERDERE!!!
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Le informazioni sono sul post precedente!
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